Non ti abbandonerò
Quando si gioca con un accordo del tipo I will not abandon You (Non Ti Abbandonerò), l’accordo al tavolo prevede che le persone che giocano spingano attivamente sui contenuti che possono creare tensione a se stesse o alle altre. L’impegno preso da chi gioca è rimanere presenti, attivi e giocare la situazione sapendo che il resto del tavolo non ci abbandonerà e resterà sul pezzo con noi quando incontreremo un momento difficile.
Nessuno si fa male
Quando si gioca con un accordo del tipo Nobody gets hurt (Nessuno si fa male), l’accordo prevede che al tavolo tutte le persone presenti conoscano i limiti e i confini le une delle altre e si impegnano a non superarli.
Questi due approcci non si possono usare insieme
Il problema di questi due approcci è che sono opposti e incompatibili. Se una persona spinge attivamente su un contenuto problematico e l’altra persona che dovrebbe rispondere lo subisce e basta, allora chi spinge sui contenuti problematici si sta comportando come un bullo (anche inconsapevolmente) e la conversazione tra quelle due persone si avvicina a sfociare in un abuso.
Questo discorso non si applica ai personaggi, ma alle persone che li giocano.
In quanto tale, è una situazione che non va gestita all’interno del cerchio magico, nel mondo di gioco, tra personaggi, ma direttamente al tavolo, tra le persone che giocano. Quando a un tavolo, per mancanza di chiarezza, le persone giocano dando per assunti accordi sociali differenti è solo una questione di quando ci saranno problemi e non di se ce ne saranno.
Queste riflessioni si applicano a giocatori e giocatrici. Nel momento in cui al tavolo c’è accordo e consenso, tra personaggi può essere giocata qualsiasi situazione, più o meno impegnativa o problematica. La cosa importante è che le persone al tavolo siano consapevolmente d’accordo nel farlo e nel come farlo. Giochi che mettono in scena dinamiche e temi maturi e impegnativi possono essere molto gratificanti se è l’esperienza che si va cercando. Non esiste una taglia unica di gioco che vada necessariamente bene per chiunque. Come per ogni forma d’intrattenimento, anche il gioco di ruolo non deve per forza essere soltanto svagante ed escapista, può essere anche drammatico e riflessivo.
Nel prossimo articolo parlerò di alcuni strumenti che aiutano il gruppo a gestire la conversazione al tavolo. Forniscono sistemi concreti per gestire l’espressione e la negoziazione del consenso in maniera chiara e sono di supporto nel rispettare il contratto sociale stabilito all’inizio. Questo per evitare che nello stesso gruppo si trovino due persone che stanno giocando contemporaneamente in modalità Non ti abbandonerò e Nessuno si fa male.